Al lavoro in bicicletta anche d’inverno, concorso a Trento
L’ufficio Mobilità del comune di Trento con il sostegno della provincia autonoma di Trento ha lanciato l’edizione invernale del concorso “Al lavoro in bicicletta … anche d’inverno”. L’iniziativa, che era già stata proposta con successo nella scorsa primavera, ha l’obiettivo di incentivare l’uso della bicicletta quale mezzo di locomozione per recarsi al lavoro, di diffondere la cultura della ciclabilità e della mobilità lenta sottolineandone gli evidenti benefici in termini di benessere per il lavoratore e per una mobilità sostenibile.
A partire da queste riflessioni l’ufficio Mobilità ha quindi inventato un concorso che premia chi si reca a lavoro in bicicletta. Ecco come funziona. Il concorso è rivolto a tutte le aziende che hanno sede nel comune di Trento le quali devono comunicare l’adesione al progetto e fornire al comune il nome di un referente aziendale. Questo avrà l’incarico di promuovere l’iniziativa, far iscrivere i lavoratori e fornire loro il materiale necessario. L’ iscrizione al concorso è gratuita e, a partire da ora, si potrà effettuare entro e non oltre il 29 febbraio.
Il lavoratore all’iscrizione riceverà un calendario in cui, nei mesi di febbraio e marzo dovrà segnare tutti i giorni che si reca al lavoro in bicicletta. I lavoratori che avranno usato la bicicletta per almeno il 50% dei giorni lavorativi potranno partecipare all’estrazione di svariati premi tra cui un viaggio in bicicletta per due persone, una bicicletta, un abbonamento ai trasporti o al car sharing o accessori per andare in bicicletta.
Con l’edizione invernale del concorso il comune di Trento intende rafforzare il suo impegno per una mobilità sostenibile e contrastare il falso problema che si possa andare in bicicletta solo con il bel tempo. L’edizione invernale punta infatti a mostrare che questa abitudine può essere mantenuta anche quando fa freddo se ci si equipaggia bene: basti pensare che il più alto tasso di ciclabilità è dei paesi del Nord Europa dove il clima non è certo più mite che da noi.