Bicicletta
due ruote
leggere
due pensieri
rotondi
pieni di luce
per capire la strada
e sapere
dove conduce.
Bicicletta
due ruote
sottili
due idee
rotonde
piene di vento
per pensare discese
e sapere
la gioia e lo spavento.
Bicicletta due ruote
leggere
due parole
rotonde
piene di festa
per parlare col mondo
e sapere
quanto ne resta.
Oggi mi sento che non ho voglia di uscire nel solito modo, tutti in fila, uno dietro l’altro sempre al massimo, guardando solo la ruota di chi mi precede, per stare nella scia. Oggi esco dalla scia, scio fuori pista, esco dal branco. Voglio guardarmi intorno, sentire il piacere dell’aria in faccia, voglio decidere io che cosa è qualità e cosa non lo è, per me. Voglio cambiare ritmo e andatura nella pedalata, stile e tono nella vita. Sarò solo? La mia bici mi farà compagnia. Abbasso la velocità media? Echissene…..il telaio è un po’ più pesante? Vado più piano e osservo ciò che mi circonda, riscoprendo il sano gusto della contemplazione, il senso del viaggio per scoprire. Il piacere di andare, tanto per andare. E pensare di fermarsi solo davanti al mare. Partire sapendo perché, ma senza conoscere il dove. Arrivare con più esperienza di prima. Dice il maestro Zen: ” nulla sarà più lo stesso dopo il dialogo”. Dice il maestro: “Sali in sella se vuoi davvero cambiare te stesso”. Non si capisce quanto può cambiare il mondo e la vita, finché non si prova la “prospettiva bicicletta”. E’ qualcosa di più: è un attrezzo multi-funzione per scoprire il mondo, un modo nuovo di intendere la strada, qualunque essa sia, asfalto, sterrato o pavè. Non fa differenza, la differenza si sente nelle gambe, poi arriva al cervello e ai pensieri. Che si connettono con la strada e con il paesaggio di cui diventiamo parte, finalmente non più invadenti, occupanti, utenti, consumatori, ma parte di un positivo, magico, infinito e coinvolgente equilibrio cosmico. La mia bici sa essere subito, nel giro di pochissimi chilometri, la fedele compagna di strada e di gioco per tutti gli adulti che non hanno perso per strada il bambino che, un giorno, sono stati e che in molti casi, con orgoglio, vogliono ancora essere. Se Peter Pan invece di un vascello volante, avesse avuto una bicicletta, sicuramente sarebbe stata la mia: che altrettanto bene lo avrebbe fatto volare. Quasi sicuramente, l’unica bicicletta in grado di portarvi fino all’isola che non c’è, ed è l’unico veicolo, oltre al saper volare, ammesso su quell’isola.
Non è solo una bicicletta ed è qualcosa di più di uno stile di vita, è un sentimento grande e sincero. Un modo per trasformare una pedalata in un’opera d’arte, di quell’arte che più ci piace, non canonizzata da critici e opinionisti, senza testimoni famosi, quell’arte con cui riusciamo, giorno dopo giorno, negli anni a instaurare un vero rapporto, l’arte nella sua forma più vera, spontanea e diffusa: l’arte di vivere. Arte difficile? Non saprei dire, ma la mia bici, seppur non basta, di certo aiuta. Perché la vera fuga non consiste nello scappare, ma nel pedalare fino al pensiero più puro. E tanto più lontano dal solito e più vicino al nuovo, riusciranno a portarti le tue gambe, tanto più utile sarà quella fuga. Troppe cose e troppi impegni ingombrano la mia vita, solo sulla strada……
Tombini che si fumano la vita della città. Scatole metalliche, celle per menti ansiose,che stringono il volante come se fosse l’ultimo giorno della loro vita, di fronte a un semaforo che suona il mezzogiorno di fuoco. Ad ogni rosso è così.Le rotaie ti intralciano la ruota, i marciapiedi si frappongono tra te e le tue mete. L’auto ti è nemica. La città, la odi e la ami. Ammicca, finge,ma ti frega. Eppure, Loro ci sono.Ci stanno. Ci vivono. Spuntano guardinghi dagli anfratti a qualsiasi ora. Non importa il colore del cielo. Poi scattano veloci. Si muovono agilissimi, volando sui fondi irregolari di strade malconce. Sono pronti di fronte al pericolo:lo sentono, come radar. Se il tempo è un tiranno, lo battono. Vanno dove vogliono, conoscono ogni buco e sanno come affrontare ogni barriera. Perchè sono padroni di sè stessi, e così si muovono. Sono Rats .Racing, City, Royal, Dos i loro nomi. Bici pirata. Come le copie illegali dei dischi in vinile.Bootleg e Bootleggers:guerrieri metropolitani, ratti guizzanti, voraci masticatori di chilometri e pavè. Ingordi di pericolo e di limiti, per superarli.Sono ovunque. Nulla li ferma, né asfalti corrotti né sterrati impervi. Nulla li spaventa.Sono neri, rifrangenti, mutanti.Si muovono al ritmo dei Race Against The Machine e si commuovono con i bending della Strato,destra montata mancina, di Steve Ray Vaughan.Nel loro sangue scorre il virus dell’illegalità non violenta, della ribellione ai limiti imposti da luoghi senza cuore ciclistico.
Ciao sono una bicicletta e tu chi sei?
Ciao, sono il vento e giro qua e la per il mondo, sono invisibile, ma so farmi sentire bene quando voglio. Mi piacciono molto le barche a vela e le belle biciclette agili e leggere, come te.
Grazie, anche per il nobile paragone con la barca a vela. Sai, non ci avevo mai pensato, le biciclette e le barche a vela sono forse gli unici veicoli veramente ad impatto zero, nei confronti del pianeta. Vero e va detto che gli umani che si muovono a vela o in bici, sono in genere più attenti e rispettosi nei confronti dell’ambiente in cui vivono. In genere chi ama la vela, ama anche me. Chi va in bicicletta mi apprezza decisamente di più quando lo spingo, rispetto a quando gli soffio contro.
Più che comprensibile. Oggi cosa fai? Mi accompagnerai o ti avrò contro?
Dipende dal giro che vuoi fare, ad ogni modo cercherò di accompagnarti il più possibile, magari raccontandoti qualcuna delle migliaia di storie che sento sempre in giro per il mondo.
Fantastico, oggi allora sarà un po’ come volare e chiederò alla mie ruote di cantare per te.
Bell’idea, ma sai quante canzoni mi hanno dedicato, quanta musica ho ispirato e quanti strumenti so suonare? Io sono nella musica e la musica è parte di me, sono in mille e più racconti di cielo e di mare, porto i sogni buoni e anche quelli cattivi. Sono nel cuore dei poeti e nella fantasia dei marinai, nei giochi dei bambini e nelle orecchie degli alpinisti, negli sguardi delle popolazioni del deserto e nei pensieri dei piloti di aliante. In men che non si dica spazio dalle piramidi ai cieli bassi del nord. Ma adesso spingo sulle tue ruote perché questa tua passeggiata diventi una sinfonia.
Non posso che dirti “qual buon vento”.
Essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare, ha scritto in una sua poesia, Pablo Neruda, mio grande amico.
Vero e lo sa bene chi è abituato, pedalando, a trasformare il respiro in energia e l’energia in velocità. Ma la storia che mi hai promesso? non l’hai ancora iniziata.
Non è vero, la stiamo raccontando insieme, proprio come è tutta la storia di questo mondo, fatta e raccontata da tutti noi che ci viviamo dentro, da ciò che accade e anche da ciò che facciamo accadere. Dunque, pedala bella bicicletta e continua a farlo, che il tuo pedalare rende migliore l’aria e lo spirito di questo nostro pianeta. E io finché potrò ti spingerò, aiutandoti a correre leggera e veloce su tutte le strade che sceglierai. Buon vento e buone pedalate.
Bella e seducente, è solo mia
sempre più attraente non resisto e così sia
con quella sua linea essenziale ed elegante
possederla è un’emozione intensa ed esaltante
da quando l’ho incontrata, non sono più lo stesso
la mia vita è migliorata, non sono mai depresso
ogni santo giorno ho una gran voglia di saltare
con un balzo in sella e cominciare a pedalare, pedalare, pedalare…
con la sua meccanica semplice e perfetta
vola vola vola sulla bicicletta
con la bandierina lo specchietto e la trombetta
vola vola vola sulla bicicletta
se ne va a fare la spesa col triciclo la vecchietta
vola vola vola sulla bicicletta
con il campanello col cestino e la pompetta
vola vola vola sulla bicicletta
vola sopra il traffico vola sullo smog
risparmio la benzina mi diverto e faccio sport
questa è la mia droga e non ne posso fare a meno
se il tragitto è lungo me la carico sul treno
macini kilometri e fatichi sempre poco
con un carrello al seguito puoi fare anche un trasloco
me la porto in casa vado su con l’ascensore
l’appendo alla parete e poi la lucido per ore
veleggio, pedalo senza fretta
plano e galleggio, sulla mia bicicletta!
secondo me è un gioiello di tecnica applicata
il genio dell’umanità sta in una pedalata
è il fiore all’occhiello dell’ingegneria
infallibile congegno ad orologeria
ce ne andiamo in piazza per il centro oppure al mare
lei mi porta al parco, a far la spesa a lavorare
col sorriso in faccia e con il vento tra i capelli
sempre in giro insieme e che momenti sono quelli
pedalare, pedalare, pedalare…
per un mondo più pulito questa è l’unica ricetta
vola vola vola sulla bicicletta
contro la cultura del consumo “usa e getta”
vola vola vola sulla bicicletta
se vuoi essere felice come un tempo dammi retta
vola vola vola sulla bicicletta
puoi viaggiare in tondo oppure andare in linea retta
vola vola vola sulla bicicletta
vola sopra il traffico vola sullo stress
vola sull’asfalto su sterrato o su pavé
fa bene allo spirito benissimo all’ambiente
non esiste mezzo di trasporto più efficiente
se incontro una salita e la storia si fa tesa
prima ancora che sia finita già pregusto la discesa
bando alla pigrizia, dico largo all’allegria
tutti in sella a pedalare in compagnia!
veleggio, pedalo senza fretta
plano e galleggio, sulla mia bicicletta!
velocipede che grande invenzione
con la bici noi faremo la rivoluzione
velocipede che grande passione
libera la mente il corpo e l’immaginazione
con la benedizione di santa graziella
santa tutelare di chi viaggia a pedivella
niente più benzina niente bollo da pagare
tanta pasta asciutta e poi trazione muscolare
velocipede che grande invenzione
sviluppa l’endorfina attiva la circolazione
velocipede che grande passione
e non prendo più nè multa nè contravvenzione
Radici Nel Cemento _ La Bicicletta
Bicicletta
due ruote
leggere
due pensieri
rotondi
pieni di luce
per capire la strada
e sapere
dove conduce.
Bicicletta
due ruote
sottili
due idee
rotonde
piene di vento
per pensare discese
e sapere
la gioia e lo spavento.
Bicicletta due ruote
leggere
due parole
rotonde
piene di festa
per parlare col mondo
e sapere
quanto ne resta.
Roberto Piumini, Bicicletta
Oggi mi sento che non ho voglia di uscire nel solito modo, tutti in fila, uno dietro l’altro sempre al massimo, guardando solo la ruota di chi mi precede, per stare nella scia. Oggi esco dalla scia, scio fuori pista, esco dal branco. Voglio guardarmi intorno, sentire il piacere dell’aria in faccia, voglio decidere io che cosa è qualità e cosa non lo è, per me. Voglio cambiare ritmo e andatura nella pedalata, stile e tono nella vita. Sarò solo? La mia bici mi farà compagnia. Abbasso la velocità media? Echissene…..il telaio è un po’ più pesante? Vado più piano e osservo ciò che mi circonda, riscoprendo il sano gusto della contemplazione, il senso del viaggio per scoprire. Il piacere di andare, tanto per andare. E pensare di fermarsi solo davanti al mare. Partire sapendo perché, ma senza conoscere il dove. Arrivare con più esperienza di prima. Dice il maestro Zen: ” nulla sarà più lo stesso dopo il dialogo”. Dice il maestro: “Sali in sella se vuoi davvero cambiare te stesso”. Non si capisce quanto può cambiare il mondo e la vita, finché non si prova la “prospettiva bicicletta”. E’ qualcosa di più: è un attrezzo multi-funzione per scoprire il mondo, un modo nuovo di intendere la strada, qualunque essa sia, asfalto, sterrato o pavè. Non fa differenza, la differenza si sente nelle gambe, poi arriva al cervello e ai pensieri. Che si connettono con la strada e con il paesaggio di cui diventiamo parte, finalmente non più invadenti, occupanti, utenti, consumatori, ma parte di un positivo, magico, infinito e coinvolgente equilibrio cosmico. La mia bici sa essere subito, nel giro di pochissimi chilometri, la fedele compagna di strada e di gioco per tutti gli adulti che non hanno perso per strada il bambino che, un giorno, sono stati e che in molti casi, con orgoglio, vogliono ancora essere. Se Peter Pan invece di un vascello volante, avesse avuto una bicicletta, sicuramente sarebbe stata la mia: che altrettanto bene lo avrebbe fatto volare. Quasi sicuramente, l’unica bicicletta in grado di portarvi fino all’isola che non c’è, ed è l’unico veicolo, oltre al saper volare, ammesso su quell’isola.
Non è solo una bicicletta ed è qualcosa di più di uno stile di vita, è un sentimento grande e sincero. Un modo per trasformare una pedalata in un’opera d’arte, di quell’arte che più ci piace, non canonizzata da critici e opinionisti, senza testimoni famosi, quell’arte con cui riusciamo, giorno dopo giorno, negli anni a instaurare un vero rapporto, l’arte nella sua forma più vera, spontanea e diffusa: l’arte di vivere. Arte difficile? Non saprei dire, ma la mia bici, seppur non basta, di certo aiuta. Perché la vera fuga non consiste nello scappare, ma nel pedalare fino al pensiero più puro. E tanto più lontano dal solito e più vicino al nuovo, riusciranno a portarti le tue gambe, tanto più utile sarà quella fuga. Troppe cose e troppi impegni ingombrano la mia vita, solo sulla strada……
Tombini che si fumano la vita della città. Scatole metalliche, celle per menti ansiose,che stringono il volante come se fosse l’ultimo giorno della loro vita, di fronte a un semaforo che suona il mezzogiorno di fuoco. Ad ogni rosso è così.Le rotaie ti intralciano la ruota, i marciapiedi si frappongono tra te e le tue mete. L’auto ti è nemica. La città, la odi e la ami. Ammicca, finge,ma ti frega. Eppure, Loro ci sono.Ci stanno. Ci vivono. Spuntano guardinghi dagli anfratti a qualsiasi ora. Non importa il colore del cielo. Poi scattano veloci. Si muovono agilissimi, volando sui fondi irregolari di strade malconce. Sono pronti di fronte al pericolo:lo sentono, come radar. Se il tempo è un tiranno, lo battono. Vanno dove vogliono, conoscono ogni buco e sanno come affrontare ogni barriera. Perchè sono padroni di sè stessi, e così si muovono. Sono Rats .Racing, City, Royal, Dos i loro nomi. Bici pirata. Come le copie illegali dei dischi in vinile.Bootleg e Bootleggers:guerrieri metropolitani, ratti guizzanti, voraci masticatori di chilometri e pavè. Ingordi di pericolo e di limiti, per superarli.Sono ovunque. Nulla li ferma, né asfalti corrotti né sterrati impervi. Nulla li spaventa.Sono neri, rifrangenti, mutanti.Si muovono al ritmo dei Race Against The Machine e si commuovono con i bending della Strato,destra montata mancina, di Steve Ray Vaughan.Nel loro sangue scorre il virus dell’illegalità non violenta, della ribellione ai limiti imposti da luoghi senza cuore ciclistico.
Il vento e la bicicletta
Ciao sono una bicicletta e tu chi sei?
Ciao, sono il vento e giro qua e la per il mondo, sono invisibile, ma so farmi sentire bene quando voglio. Mi piacciono molto le barche a vela e le belle biciclette agili e leggere, come te.
Grazie, anche per il nobile paragone con la barca a vela. Sai, non ci avevo mai pensato, le biciclette e le barche a vela sono forse gli unici veicoli veramente ad impatto zero, nei confronti del pianeta. Vero e va detto che gli umani che si muovono a vela o in bici, sono in genere più attenti e rispettosi nei confronti dell’ambiente in cui vivono. In genere chi ama la vela, ama anche me. Chi va in bicicletta mi apprezza decisamente di più quando lo spingo, rispetto a quando gli soffio contro.
Più che comprensibile. Oggi cosa fai? Mi accompagnerai o ti avrò contro?
Dipende dal giro che vuoi fare, ad ogni modo cercherò di accompagnarti il più possibile, magari raccontandoti qualcuna delle migliaia di storie che sento sempre in giro per il mondo.
Fantastico, oggi allora sarà un po’ come volare e chiederò alla mie ruote di cantare per te.
Bell’idea, ma sai quante canzoni mi hanno dedicato, quanta musica ho ispirato e quanti strumenti so suonare? Io sono nella musica e la musica è parte di me, sono in mille e più racconti di cielo e di mare, porto i sogni buoni e anche quelli cattivi. Sono nel cuore dei poeti e nella fantasia dei marinai, nei giochi dei bambini e nelle orecchie degli alpinisti, negli sguardi delle popolazioni del deserto e nei pensieri dei piloti di aliante. In men che non si dica spazio dalle piramidi ai cieli bassi del nord. Ma adesso spingo sulle tue ruote perché questa tua passeggiata diventi una sinfonia.
Non posso che dirti “qual buon vento”.
Essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare, ha scritto in una sua poesia, Pablo Neruda, mio grande amico.
Vero e lo sa bene chi è abituato, pedalando, a trasformare il respiro in energia e l’energia in velocità. Ma la storia che mi hai promesso? non l’hai ancora iniziata.
Non è vero, la stiamo raccontando insieme, proprio come è tutta la storia di questo mondo, fatta e raccontata da tutti noi che ci viviamo dentro, da ciò che accade e anche da ciò che facciamo accadere. Dunque, pedala bella bicicletta e continua a farlo, che il tuo pedalare rende migliore l’aria e lo spirito di questo nostro pianeta. E io finché potrò ti spingerò, aiutandoti a correre leggera e veloce su tutte le strade che sceglierai. Buon vento e buone pedalate.
Bella e seducente, è solo mia
sempre più attraente non resisto e così sia
con quella sua linea essenziale ed elegante
possederla è un’emozione intensa ed esaltante
da quando l’ho incontrata, non sono più lo stesso
la mia vita è migliorata, non sono mai depresso
ogni santo giorno ho una gran voglia di saltare
con un balzo in sella e cominciare a pedalare, pedalare, pedalare…
con la sua meccanica semplice e perfetta
vola vola vola sulla bicicletta
con la bandierina lo specchietto e la trombetta
vola vola vola sulla bicicletta
se ne va a fare la spesa col triciclo la vecchietta
vola vola vola sulla bicicletta
con il campanello col cestino e la pompetta
vola vola vola sulla bicicletta
vola sopra il traffico vola sullo smog
risparmio la benzina mi diverto e faccio sport
questa è la mia droga e non ne posso fare a meno
se il tragitto è lungo me la carico sul treno
macini kilometri e fatichi sempre poco
con un carrello al seguito puoi fare anche un trasloco
me la porto in casa vado su con l’ascensore
l’appendo alla parete e poi la lucido per ore
veleggio, pedalo senza fretta
plano e galleggio, sulla mia bicicletta!
secondo me è un gioiello di tecnica applicata
il genio dell’umanità sta in una pedalata
è il fiore all’occhiello dell’ingegneria
infallibile congegno ad orologeria
ce ne andiamo in piazza per il centro oppure al mare
lei mi porta al parco, a far la spesa a lavorare
col sorriso in faccia e con il vento tra i capelli
sempre in giro insieme e che momenti sono quelli
pedalare, pedalare, pedalare…
per un mondo più pulito questa è l’unica ricetta
vola vola vola sulla bicicletta
contro la cultura del consumo “usa e getta”
vola vola vola sulla bicicletta
se vuoi essere felice come un tempo dammi retta
vola vola vola sulla bicicletta
puoi viaggiare in tondo oppure andare in linea retta
vola vola vola sulla bicicletta
vola sopra il traffico vola sullo stress
vola sull’asfalto su sterrato o su pavé
fa bene allo spirito benissimo all’ambiente
non esiste mezzo di trasporto più efficiente
se incontro una salita e la storia si fa tesa
prima ancora che sia finita già pregusto la discesa
bando alla pigrizia, dico largo all’allegria
tutti in sella a pedalare in compagnia!
veleggio, pedalo senza fretta
plano e galleggio, sulla mia bicicletta!
velocipede che grande invenzione
con la bici noi faremo la rivoluzione
velocipede che grande passione
libera la mente il corpo e l’immaginazione
con la benedizione di santa graziella
santa tutelare di chi viaggia a pedivella
niente più benzina niente bollo da pagare
tanta pasta asciutta e poi trazione muscolare
velocipede che grande invenzione
sviluppa l’endorfina attiva la circolazione
velocipede che grande passione
e non prendo più nè multa nè contravvenzione
Radici Nel Cemento _ La Bicicletta